Ma non è così
perché di grandi donne la storia ne è piena. Donne che brillano da sole, che
hanno la propria vita e la propria indipendenza e con la loro intelligenza e le
loro capacità sono in grado di costruirsi una vita che non solo rende famose
loro, ma aggiunge interesse anche ai mariti stessi. Sono sì a fianco, sempre, e
si rafforzano a vicenda. Anzi sono le donne che danno quel leggero “upgrade” agli uomini e un esempio lo si
può trarre da una figura molto diversa e dei nostri tempi, quella di Tabitha
King. Moglie del celeberrimo re degli horror Stephen King, anche lei scrittrice
di talento, che rimase sempre alle spalle del marito come popolarità, ma
soprattutto per sostenerlo nei momenti difficili.
Perché una cosa è certa: King
non sarebbe mai diventato uno degli autori più pagati e famosi del mondo se sua
moglie non gli fosse stata accanto. Nel libro che racconta il suo percorso e la
sua carriera, intitolato “On Writing:
autobiografia di un mestiere”, King stesso ha spiegato che gli inizi nel
mondo dell’editoria non sono stati facili per lui. Per diversi anni non ha
fatto altro che appendere a un grosso chiodo conficcato nel muro, decine e
decine di racconti rifiutati e mai pubblicati.
Preso dallo sconforto per i numerosi tentativi andati a vuoto, lo
scrittore cestinò (di sua iniziativa) anche un romanzo scritto a metà, perché
ormai rassegnato.
Era ancora giovane e si era sposato da poco, in più problemi
economici lo attanagliavano tanto da accettare lavori mediocri e sottopagati,
nonostante nel frattempo fosse diventato insegnante … Insomma era al limite!
Probabilmente, anzi di certo, lo era anche Tabitha. Eppure fu proprio lei a
recuperare quel manoscritto dal cestino, a leggerlo e a esortarlo a terminarlo,
perché dentro vi aveva visto del talento. Non fu l’unica. Il manoscritto in
questione era “Carrie” ed è oggi
conosciuto come il primo, grande successo di King.
Da quel momento in poi la
sua vita cambiò radicalmente, King poté permettersi di abbandonare l’insegnamento
e di dedicarsi a tempo pieno alla scrittura. Era il 1974 e da lì in poi il suo
successo fu in ascesa. Ma scrivere, si sa, è un mestiere, e ancora di più è
pubblicare best seller in continuazione: per questo King cadde ripetutamente
nella spirale dell’alcolismo. Lui stesso, in seguito, dichiarò che tra i
romanzi scritti in quei periodi bui, di uno, non ha il benché minimo ricordo,
perché spesso non era cosciente delle sue azioni. L’epilogo avvenne nel 1999:
mentre passeggiava sul ciglio della strada, lo scrittore fu investito da
un’auto e rischiò la morte.
Trascorse un lungo periodo di convalescenza, prima
in ospedale e poi a casa, senza poter camminare. Ancora una volta, fu Tabitha
ad assisterlo e ad aiutarlo a trovare la forza di smettere di bere, annientando
il dolore non attraverso l’alcool, ma con la scrittura. Un’altra moglie avrebbe
potuto gettare la spugna e cercarsi, magari, un altro compagno, o almeno dedicare
più tempo a se stessa o alla sua attività di scrittrice. Invece rimase, e
insieme, superarono l’ennesimo momento difficile.
Oggi Stephen King conta più di
sessanta libri di successo pubblicati e tradotti in diverse lingue, Tabitha ne
ha finiti solo otto. Perciò, forse si può dire che abbia meno talento del
marito, ma non certo meno tenacia e coraggio. Perché magari è vero, come
affermano alcune voci, che essere la moglie di uno scrittore famoso può aiutare
nella pubblicazione, ma è anche, e soprattutto vero, che quello scrittore
probabilmente non sarebbe divenuto tale senza l’appoggio di una donna come lei.
Paola Chirico