venerdì 3 aprile 2015

Trotula de Ruggiero la prima ginecologa della storia

Tra le numerose donne che operarono all'interno della Scuola Medica Salernitana - la più famosa scuola di medicina del Medioevo- Trotula de Ruggiero fu sicuramente il personaggio più noto e che meglio sintetizza la qualificata presenza femminile a Salerno.
I dettagli della sua vita sono pressoché sconosciuti. Di lei si sa che visse intorno al 1050 a Salerno, città aperta agli scambi economici e culturali con il Mediterraneo, bacino tra i più vitali del mondo antico. Apparteneva alla nobile famiglia "de Ruggiero" che, all'indomani della conquista normanna di Salerno, donò parte degli edifici di sua proprietà per la costruzione della Cattedrale. Frequentate le scuole superiori e specializzatasi in medicina, sposò il medico Giovanni Plateario da cui ebbe due figli che continuarono l'attività dei genitori,
La Scuola Medica Salernitana fu il primo Centro di Cultura non controllato dalla Chiesa e divenne talmente rinomata da essere considerata la prima università d'Europa. Era aperta anche alle donne che la frequentavano sia come studentesse che come docenti e Trotula fu uno dei suoi membri. Le sue lezioni furono incluse nel "De agritudinum curatione", una raccolta degli insegnamenti di sette grandi maestri dell'università e collaborò con il marito e i figli alla stesura del manuale di medicina " Practica brevis".
A Trotula viene attribuita la compilazione di un trattato sulle malattie delle donne il "De mulierum passionibus ante et post partum", dove ogni aspetto della vita femminile è attentamente preso in considerazione, la malattia, la maternità, il parto, l'allevamento dei figli, l'aspetto fisico.
Il corpo femminile viene analizzato nella sua interezza e complessità, in una dimensione veramente globale. Definito "Trotula maior", si trova, talvolta, accompagnato da un altro testo il "De ornatu mulierum"detto "Trotula minor", un trattato sulle malattie della pelle e la loro cura.
Trotula non trascurò la cosmetica ed è prodiga di consigli relativi a quanto possa servire a sottolineare ed esaltare la bellezza o a mascherare sapientemente piccoli difetti con unguenti, balsami, profumi e tinture ricavati dal mondo vegetale. Trotula ebbe idee straordinariamente innovative: considerava che la prevenzione fosse l'aspetto principale  della medicina e propagava nuovi e per l'epoca insoliti metodi, sottolineando l'importanza che l'igiene, l'alimentazione equilibrata e l'attività fisica rivestono per la salute. Non ricorse quasi mai a pratiche medievali rivolte all'astrologia, alla preghiera e alla magia. In caso di malattia consigliava trattamenti dolci che includevano bagni e massaggi, in luogo dei metodi radicali spesso utilizzati a quel tempo.
I suoi consigli erano di facile applicazione e accessibili anche alle persone meno abbienti.
Le sue conoscenze in campo ginecologico furono eccezionali e molte donne ricorrevano alle sue cure. Fece nuove scoperte anche nel campo dell'ostetricia e delle malattie sessuali; cercò nuovi metodi per rendere il parto meno doloroso e per il controllo delle nascite.
Si occupò anche dell'infertilità, cercandone le cause non soltanto nelle donne, ma anche negli uomini, in contrasto con le teorie mediche dell'epoca. Nel XIX secolo alcuni storici, tra cui il tedesco Karl Sudhoff , negarono la possibilità che una donna avesse potuto scrivere opere così importanti e cancellarono la presenza di Trotula dalla storia della medicina. La sua esistenza fu però recuperata, con gli studi di fine Ottocento, dagli storici italiani per i quali l'autorità di Trotula e l'autenticità delle Mulieres Salernitanae sono sempre state incontestabili.


Paola Chirico







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